L’universo narrativo di Berserk, creato dal maestro Kentaro Miura, è un intricato mosaico di simbolismi, mitologie e domande aperte. Tra i suoi enigmi più affascinanti vi è l’origine dei membri della Mano di Dio: Void, Slan, Ubik, Conrad e Femto. Questi personaggi incarnano archetipi potenti e oscuri che trascendono l’umanità stessa, e la loro creazione, intenzionalmente ambigua, ha dato vita a innumerevoli teorie tra i fan. Esaminiamo qui, con approfondita analisi, le possibili origini e i ruoli di questi arcidemoni.

Il concetto di Mano di Dio e i suoi legami filosofici
La Mano di Dio rappresenta una delle forze più inquietanti e enigmatiche di Berserk. Ispirata, probabilmente, alla dottrina giapponese del Godai, che individua cinque elementi fondamentali (acqua, fuoco, terra, aria e vuoto), è possibile vedere una connessione simbolica con i cinque membri del gruppo. Void, il più enigmatico, è strettamente legato al “vuoto“, sia per il suo nome che per il suo ruolo predominante.
Questa simbologia si arricchisce se consideriamo che ogni 216 anni avviene un evento straordinario chiamato Eclissi, in cui un umano, sacrificando ciò che gli è più caro, ascende al rango di arcidemone. È attraverso questa terribile trasformazione che Grifis diviene Femto, ma il passato degli altri membri rimane un mistero avvolto da indizi e interpretazioni.
Void: il vuoto primordiale
Void è il più antico tra i membri attuali della Mano di Dio, e la sua storia sembra risalire a 864 anni prima dell’ascesa di Griffith. Il suo aspetto è inquietante: un cranio con il cervello esposto, palpebre cucite e braccia scheletriche. Alcuni elementi suggeriscono che fosse un saggio, torturato dal leggendario re Geyserich, e che la sua trasformazione sia avvenuta in seguito a un Beherit Cremisi.
La leggenda narra che questo saggio, imprigionato e sottoposto a torture, invocò incessantemente il divino fino a ottenere la risposta di un “angelo”. In realtà, l’angelo era probabilmente un emissario della Mano di Dio stessa, il che implica un ribaltamento beffardo della religione dominante nel mondo di Berserk. Void incarna così il concetto di vuoto non solo nel nome, ma anche nella sua capacità di manipolare il flusso della causalità.

Slan: la dea della lussuria
Slan, unica donna del gruppo, si distingue per la sua bellezza sensuale e le ali da pipistrello che le conferiscono un’aura demoniaca. Il suo design richiama l’iconografia delle gorgoni e delle divinità pagane legate alla fertilità e alla sessualità. È venerata come la “Dea della Fiamma” in rituali orgiastici, un dettaglio che sottolinea il suo legame con i desideri carnali.
Teorie suggeriscono che Slan potrebbe essere stata una principessa o una figura religiosa dedita al conforto dei bisognosi. Forse perseguitata e torturata come strega, avrebbe poi attivato un Beherit per raggiungere il suo più profondo desiderio: essere venerata non più per la sua castità, ma per la sua sensualità primordiale.

Ubik: il manipolatore
Ubik è forse il più enigmatico, caratterizzato da occhiali fusi nella carne e un’apparente connessione con la manipolazione spazio-temporale. Il suo nome è tratto dal romanzo Ubik di Philip K. Dick, che parla di un’entità divina onnipresente. Questo suggerisce che Ubik sia una rappresentazione dell’ubiquità, sia nella capacità di controllare eventi sia nel suo ruolo di persuasore durante i rituali di sacrificio.
Il suo passato umano potrebbe essere legato al clero o a figure di potere influenti, dotate di una mente brillante ma corrotta dal desiderio di controllo assoluto.

Conrad: il portatore della pestilenza
Conrad, spesso sottovalutato per il suo ruolo marginale, si distingue per un design ispirato alle opere di Hans Ruedi Giger. Nel manga, lo vediamo scatenare una pestilenza, associandolo al concetto di decadenza e malattia. Alcuni suggeriscono che fosse un monaco medievale, dedito alla cura dei malati, la cui ossessione per la mortalità lo portò a trasformarsi in un essere che rappresenta il potere distruttivo della pestilenza.

Femto: il falco oscuro
Femto, l’identità demoniaca di Griffith, è l’unico membro di cui conosciamo dettagli approfonditi. La sua trasformazione avviene durante l’Eclissi, dove sacrifica i suoi compagni di ventura per ascendere al rango di arcidemone. La sua caratterizzazione è un’estensione delle ambizioni di Griffith: un falco desideroso di volare oltre i limiti dell’umanità.

Le teorie sui membri precedenti
Un elemento intrigante è rappresentato dai quattro membri della Mano di Dio mostrati in un flashback, durante un’Eclissi antecedente. Il loro aspetto richiama idoli e divinità pagane, suggerendo che possano rappresentare i desideri di epoche più antiche. Questo apre alla possibilità che i membri attuali siano incarnazioni dei desideri di un’era medievale, in contrasto con i desideri più primordiali dei loro predecessori.
Il significato della Mano di Dio
La Mano di Dio è più di un semplice gruppo di antagonisti; rappresenta l’essenza stessa della volontà umana portata all’estremo. Ogni membro incarna un desiderio, trasformato in ambizione mostruosa attraverso il sacrificio e il Beherit. Questo rende la loro origine non solo un mistero narrativo, ma anche una riflessione sul rapporto tra uomo e destino, religione e peccato.
Conclusione
Le origini dei cinque membri della Mano di Dio rimangono avvolte in un’aura di mistero e fascino. Attraverso simbolismi e riferimenti culturali, Kentaro Miura ha creato personaggi che sfidano le convenzioni della narrativa e spingono i lettori a interrogarsi sul significato profondo delle loro azioni e della loro esistenza. Sebbene molte teorie siano speculative, ogni indizio contribuisce a tessere un quadro più ricco e complesso, rendendo Berserk un’opera senza tempo.
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